Qual è il linguaggio dei nostri
malesseri? La "Metamedicina" di Claudia Rainville ci insegna a capire
il linguaggio delle malattie e dei problemi che si manifestano a livello del
nostro corpo. Non si tratta di un metodo fisso, ma di un approccio induttivo che
usa le chiavi che sono fornite dalla persona stessa.
Un mal di schiena, ad esempio, potrebbe
volerci dire che abbiamo tendenza a farci carico dei problemi degli altri. C'è
un legame fra i nostri pensieri e quello che possiamo sentire nel nostro corpo.
Spesso crediamo che l'avere i soldi sia la condizione per fare quello che vogliamo fare... in realtà bisogna mettersi in movimento prima. La soluzione non è cambiare lavoro, cambiare situazione famigliare ecc. Infatti, accade che spesso cambiamo lavoro e famiglia, e tuttavia ci ritroviamo allo stesso punto. Come mai? Perché non abbiamo capito niente. Se i soldi decidono per la mia vita, e aspetto i soldi per fare, allora significa che devo fare il contrario: fare prima di avere i soldi! Infatti, è facendo le cose che le cose si fanno!
Spesso crediamo che l'avere i soldi sia la condizione per fare quello che vogliamo fare... in realtà bisogna mettersi in movimento prima. La soluzione non è cambiare lavoro, cambiare situazione famigliare ecc. Infatti, accade che spesso cambiamo lavoro e famiglia, e tuttavia ci ritroviamo allo stesso punto. Come mai? Perché non abbiamo capito niente. Se i soldi decidono per la mia vita, e aspetto i soldi per fare, allora significa che devo fare il contrario: fare prima di avere i soldi! Infatti, è facendo le cose che le cose si fanno!
Finché i soldi saranno il nostro maestro,
lavoreremo per i soldi. Ma quando avremo la padronanza di deciderete, il
maestro sarà quello che abbiamo voglia di fare nella vita.
In metamedicina non si fanno deduzioni,
quello che ci interessa è la persona e quello che la persona può ricevere
affinché venga aiutata... Se abbiamo un malessere, chiediamoci: che domanda
posso farmi in relazione a questo malessere?
Quando ci opponiamo a comprendere, il
dolore aumenta, perché resistiamo. Ma se comprendiamo, possiamo usare la
sofferenza come un trampolino di lancio per andare più lontano.
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