domingo, 1 de abril de 2012

L'ametista

L'ametista è una varietà violacea di quarzo, tipica delle rocce basaltiche, che è stata sin dal 3000 a.C., in Egitto e in Mesopotamia, una delle gemme più utilizzate per la creazione di gioielli, sigilli e intagli. Il termine ametista deriva dal greco améthystos che significa "non ebbro". Una leggenda mitologica spiega che Ametista era una ninfa dei boschi di cui Bacco, il dio del vino, si era invaghito; ma la fanciulla, per sfuggire allo sgradito corteggiamento, si rivolse a Diana, che la trasformò in un limpido cristallo. Adirato, Bacco vi rovesciò addosso la sua coppa colma di vino, conferendogli così un delicato colore violetto, insieme al potere di proteggere dagli inebrianti effetti della bevanda a lui cara.

I Greci ritenevano che costituisse un eccellente rimedio contro gli effetti dell'alcool e i Romani contribuirono ad alimentare questa leggenda. Una particolare etichetta comportamentale imponeva infatti ai commensali di bere vino in coppe di cristallo ogni volta che l'ospite accostava la sua alle labbra. Egli però si limitava a bere acqua pura in un calice d'ametista, i cui riflessi viola 'coloravano' l'acqua dandole l'apparenza del vino. Così l'ospite poteva rimanere signorilmente sobrio mentre i suoi commensali cedevano all'ebbrezza.

Il suo bel colore viola ha però un nemico: il calore; già la prolungata esposizione al sole ed alla luce intensa ne provoca l'impallidimento; se poi la temperatura viene portata tra i 400 e i 500 °C, i cristalli cambiano la loro colorazione in modo così radicale (in giallo-bruno-arancio) da meritarsi addirittura un altro nome: quello di quarzo citrino.

I cristalli di ametista si rinvengono essenzialmente all'interno di geodi sviluppatisi nelle rocce basaltiche. I geodi sono formazioni geologiche costituite da cavità chiuse sulle cui pareti interne sono impiantati raggruppamenti di cristalli "cresciuti" grazie a fluidi percolati attraverso la roccia.
I giacimenti principali di questo minerale si trovano in Brasile, Uruguay, Bolivia, India, Russia, Messico, USA e Madagascar. In Italia piccole formazioni sono state rinvenute in provincia di Trento, Bolzano, Sassari, Grosseto e Torino.

Il suo utilizzo è ancora principalmente mirato alla produzione di gioielli, coppe o calici. Fino alla scoperta dei grandi giacimenti brasiliani nel XIX secolo, l'ametista era stata rara e perciò cara, al giorno d'oggi invece è molto più a buon mercato e solo le grandi gemme più pure e dal colore viola più intenso possono raggiungere alte quotazioni sul mercato.

La cura con l'ametista

L'azione sul 7° chakra 
- stimola l'attività del pancreas, della pituitaria,  del timo e della tiroide, bilanciando il metabolismo;
- aiuta a vincere in vizio dell'alcool,  del fumo e del piacere smodato per il cibo;
- allevia la stanchezza fisica e mentale.
- è un potente depuratore e potenziatore del sangue combatte l'insonnia.





Le sue vibrazioni raggiungono ambedue gli emisferi cerebrali  e ne equilibra ed aumenta la loro attività.

A livello curativo è utilizzata come calmante, per ristabilire l'equilibrio mentale negli stati d'agitazione,  tensione, stress.

Purifica e rigenera a tutti i livelli di coscienza.
Il colore porpora dell'ametista  è composto da sfumature d'azzurro e rosso:
l'azzurro pacifica le energie del rosso; pertanto l'ametista è una pietra che si attaglia alle persone con la tendenza alla testa calda o ad inquietarsi facilmente (energia rossa).

Cura, scioglie l'ansia mentale.

Stimola una visione superiore  delle proprie emozioni e dei sentimenti.

Favorisce il rilassamento, l'immaginazione,  la creatività artistica e lo sviluppo della spiritualità.

E' fortemente riarmonizzante e riequilibrante.
Agisce a livelli molto profondi dell'essere e ci aiuta nel cammino evolutivo.
Portatrice d'amore universale, equilibrio e giustizia,  l'ametista è la gemma di coloro che vogliono coltivare l'aspetto mistico della vita.
Trasforma ed eleva tutte le energie e quindi espande la coscienza che diventa globale ed universale.
Trasforma la propria bassa natura  negli aspetti più raffinati dei più elevati potenziali delle persone.

L'ametista insegna l'umiltà,  aiuta a liberarci dall'orgoglio di sé per aprire la soglia del regno della conoscenza e della saggezza.

È denominata " la pietra dell'anima ".

Guida all'introspezione.

Il raggio violaceo che corrisponde alla nota musicale SI, ha entrata vibrazionale nel 7° chakra  (sommità della testa e ghiandola pineale)  dove la mente, il pensiero della purezza,  la concentrazione, la razionalità, la conoscenza  e la connessione con l'universo intero possono svilupparsi.

Con l'emanazione dell'ametista  si impara a vedere con gli occhi della mente intuitiva ricevendo l'impulso di come e quando muoversi o fermarsi in attesa.
La sofferenza che può provocare nel " risveglio " della coscienza del Sè, nel vedersi per ciò che si è, ha dato a questo cristallo la pesante fama di pietra triste e negativa,  ma la sua azione conduce ad un fine altrettanto positivo:conoscersi.

L'ametista allontana la coscienza dei pensieri incentrati su se stessi,  attraendo la mente verso una più profonda comprensione.




Poiché ci inizia alla saggezza e ad una maggiore comprensione,  risulta molto utile a coloro  che sono afflitti per la perdita di una persona amata.
L'ametista si può portare al collo come ciondolo,  al mignolo come anello,  incastonata in un bracciale al polso sinistro  o semplicemente in un sacchettino di seta bianca  o viola nella tasca sinistra: è un mezzo per raggiungere la vostra anima.
Tenere in casa un geode, un bonsai oppure vari quarzi ametista purifica l'ambiente e ci fa sentire più sereni e disponibili verso tutti.

Si può tenere l'ametista,  indossarla o usarla per la meditazione, ove si verifichi uno stato di collera  e si debba quindi ristabilire l'equilibrio mentale.
È  particolarmente giovevole alle persone che soffrono di incubi ricorrenti: prima di andare a dormire tenete un cristallo di ametista sulla fronte e programmatelo affinché guidi la mente facendole attraversare sana e salva lo stato di sonno; successivamente collocatelo sotto il cuscino.

Per la meditazione è indicata una piccola piramide di ametista da appoggiare in corrispondenza del 3° occhio o sul chakra della corona.
In alternativa si può mettere un cristallo grezzo nella stanza in cui si medita.
Per evitare stati emotivi agitati  portatela possibilmente a contatto della pelle.
Portata addosso allontana il senso di colpa e di autocommiserazione, aiuta a vincere la schiavitù come quella dell'alcolismo, fa sì che sia evitata l'eccessiva indulgenza e conferisce il dono del sereno giudizio.



(tratto da Wikipedia e www.digilander.libero.it)


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