sexta-feira, 30 de setembro de 2011

Diario di vita - Firenze



Cupola di Brunelleschi - Santa Maria del Fiore - Firenze

Ho vissuto a Firenze per solo un mese, ma è stata un'esperienza indimenticabile. Ho frequentato un corso d'italiano commerciale alla scuola Fiorenza in via Santo Spirito. Ma avevo  anche lezioni di conversazione e di grammatica italiana e ci andavo mattina e pomeriggio. Pranzavo in un bar proprio vicino a scuola che serviva anche dei pasti. Di solito prendevo un primo con un contorno. La sera a casa preparavo un po' di riso e lo mangiavo con carne e insalata.

La cupola di Brunelleschi

La mia avventura fiorentina è cominciata bene perché quando sono andata a conoscere la camera che avevo affittato in un appartamento in via Bronzino, mi ha aperto la porta un giapponese e prima che cominciasse a parlare gli ho detto che ero brasiliana. Ovviamente che dal mio cognome hanno pensato che anch'io fossi giapponese e mi hanno messo in un appartamento con altri 2 "connazionali". Quello che mi aveva aperto la porta era  pittore, ma faceva un corso d'italiano per poter seguire poi le lezioni di pittura. L'altro giapponese era calciatore non professionista. Io il giapponese non lo parlo tanto bene e per farmi capire parlavo un po' in italiano, un po' in giapponese e a volte anche in inglese. Non l'avrei mai immaginato ma ho insegnato un po' d'italiano al pittore perché non capiva l'uso degli articoli. È meglio chiarire che nella lingua giapponese gli articoli non ci sono, né determinativi né indeterminativi.  Dopo quest'esperienza tutte le volte che mi rendo conto che alcuni alunni  hanno delle difficoltà nell'usarli correttamente gli dico che almeno in portoghese gli articoli ci sono.

La mattina prendevo un caffelatte con fette biscottate e burro e di solito andavo a scuola a piedi. Ho preso l'autobus solo due volte. È stata anche molto divertente la prima volta che sono andata al supermercato. Siccome non era la prima volta che soggiornavo in Italia sapevo già cosa fare: ho comprato acqua minerale, zucchero, sale, olio, fette biscottate, latte, caffè e burro. Ho avuto l'idea di chiedere in prestito il carrello a causa del peso delle bottiglie di acqua minerale. Il ragazzo che era nel parcheggio non sapeva cosa rispondermi, ma poi mi ha dato il permesso. Il divertente è stato anche riportare il carrello vuoto. Un altro episodio successo al supermercato: avevo già fatto le spese e riportavo il carrello al posto giusto quando ho sentito che qualcuno lo tirava e voleva prendermelo. Ho pensato: "ma che cazzo vuole questo maleducato che mi vuole fregare il carrello ?". Poi ho visto che aveva in mano la moneta e me l'ha data. Solo allora ho capito che aveva fretta.


Il soggiorno a Firenze è stato un sogno soprattutto perché ho vissuto una storia "quasi" d'amore. Dico così perché tutto è cominciato come un amore virtuale, ma poi nella realtà non ha avuto un lieto fine. Ci vedevamo solo il fine settimana perché lui abitava in un'altra città molto lontana da Firenze. Ci parlavamo tutti i giorni per telefono. La lezione cominciava alle 9 e puntualmente alle 8 mi chiamava e facevo tutto il percorso fino a scuola chiacchierando con lui. E la stessa cosa succedeva la sera appena finivo di studiare. Devo dire che è stato il mio primo grande contatto con il telefono cellulare.

Il primo fine settimana siamo andati sul Lago di Garda e ho potuto conoscere la casa di Gabriele D'Annunzio a Gardone Riviera. Abbiamo fatto una visita guidata del "Vittoriale degli'Italiani". D'Annunzio aveva fatto costruire una nave nella sua proprietà. Ho pensato di reprodurre la scena fra Leonardo Dicaprio e Kate Winslet in "Titanic", ma non l'ho fatto. A proposito, la prima volta che ho visto quel film è stato proprio a Firenze.

Il corso d'italiano commerciale è stato molto interessante e anche quello di grammatica. Riguardo al corso di conversazione mi sono sentita un po' a disagio perché ero più scorrevole degli altri alunni,  dal fatto di essere insegnante e di nazionalità brasiliana. Gli altri erano svizzeri o tedeschi. Durante tutto il soggiorno ho trovato solo una brasiliana che era andata a scuola per chiedere informazioni. Di resto ero a contatto solo con stranieri. E mi piace così perché sono costretta a parlare solo in italiano.

Il secondo fine settimana sono andata a Siena, una città meravigliosa, anzi, tutta la Toscana è molto bella, anche se non l'ho fatta ancora a tappeto. 

Tutti i giorni dopo aver pranzato facevo un giro per il centro: piazza della Repubblica, via dei Tornabuoni, Duomo. Alla Galleria degli Uffizi non ci sono andata quella volta perché c'ero già stata anni prima. C'è sempre molta fila per entrarci. Sono andata anche varie volte a Piazzale Michelangelo, alle Cascine (c'era il mercato il martedì e il sabato mattina) e al mercato centrale.  Una volta sono andata a Fiesole.

Piazza della Repubblica

Un altro "punto turistico" per me sono stati i negozi di CD e le librerie.  Ho visitato praticamente tutti. Ho comprato il film "Il ciclone" (ancora in videocassetta) e tutte le volte che lo vedo mi ricordo del mio soggiorno nel bellissimo capoluogo toscano.


Il terzo fine settimana non mi sono spostata. Ero già un po' triste perché sarei andata via dopo una settimana. Ho conosciuto Claudio, un ragazzo che era innamorato di una ragazza brasiliana. C'eravamo parlati in chat e siccome andavo a Firenze (lui è di Prato) abbiamo deciso di conoscerci. Con quella ragazza non è andato bene, ma so che attualmente è innamorato di un'altra ragazza brasiliana e da quello che so la sposerà appena sarà riuscito a divorziarsi dalla moglie.

Il quarto fine settimana sono andata via e sono tornata a Firenze due anni dopo, ma molto velocemente. È da molto che non viaggio per l'Italia, ma questa città mi manca veramente molto.










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