domingo, 18 de agosto de 2013

Potenziare l'intelligenza - Margherita Zannoni


Niente vitamine o pillole stimolanti: per migliorare le prestazioni del cervello ci vuole altro. A partire della ginnastica...

Lasciate perdere le vitamine, il beta-carotene, i flavonoidi o gli stimolanti. Se volete potenziare l'intelligenza, le strade davvero efficaci sono altre. Gli scienziati hanno fatto piazza pulita di studi poco attendibili e di molte errate convinzioni. Ad esempio che far lavorare il cervello, che si tratti di parole crociate o di matematica, arricchisca la mente. In realtà allena le nostre capacità cerebrali solo in quel campo, senza effetti verificabili sull'intelligenza.


Nuove sfide

Le ultime ricerche hanno dimostrato però che il patrimonio di 100 miliardi di neuroni del cervello non è destinato a esaurirsi con l'invecchiamento, dato che ne nascono circa 250 mila nuovi ogni giorno. E che esistono alcuni metodi efficaci per favorire questo processo e dare più sprint alla nostra mente. Ad esempio quello di mettersi alla prova con nuove sfide intellettuali. La neurobiologa Tracey J. Shors, della Rutgers University, Usa, ha scoperto (su animali da laboratorio) che i neonati neuroni cerebrali muoiono entro 2 settimane se il soggetto non è stimolato ad imparare qualcosa di nuovo.


La chiave 

Imparare una nova lingua, iscriversi a un corso di ballo, viaggiare, cambiare lavoro o abitudini: tutti compiti che, mettendoci alla prova, possono potenziare il cervello. Ma oltre alle nuove sfide, c'è un sistema per garantirsi un'intelligenza brillante? Scremando decenni di ricerche, la rivista Scientific American ha identificato 6 fattori che aiutano la mente. Molti sono tanto semplici quanto sorprendenti. Li trovate nelle prossime pagine.

1) Attività fisica

Nei topi da laboratorio che corrono nella ruota girevole, la nascita di nuovi neuroni nell'ippocampo (area del cervello che controlla la memoria e l'orientamento spaziale) è almeno il doppio che negli animali poco attivi, e vi è un miglioramento delle prestazioni ai test di apprendimento e di memoria.

Le ricerche sugli uomini l'hanno confermato: l'esercizio fisico migliora le funzioni esecutive del cervello come pianificazione, organizzazione e svolgimento di più compiti contemporanei (multitasking).

Inoltre, l'attività fisica influisce positivamente su umore e qualità del sonno, e diminuisce il rischio di andare incontro a demenza. Gli anziani che praticano uno sport hanno migliori facoltá mentali e, anche dopo una vita sedentaria, le abilità cognitive possono essere potenziate iniziando a praticare una qualche attività fisica. Questo perché l'esercizio aumenta il flusso sanguigno al cervello favorendo l'apporto di ossigeno e di sostanze nutritive ai neuroni.


Più giovani

I risultati dell'attività fisica sono sorprendenti. In concreto, camminare 45 minuti al giorno, per almeno 3 giorni alla settimana, incrementa del 20% la memoria e la capacità di eseguire compiti, ha rilevato Art Kramer dell'Università dell'Illinois. Un anno di esercizio fisico può dare a un anziano di 70 anni le stesse connessioni cerebrali di un 30enne, potenziando la memoria e altre abilità mentali. "Tutto questo" spiega Kramer "avviene perché l'esercizio fisico migliora l'efficienza delle molecole e delle cellule coinvolte in molti compiti mentali".


2) Dieta

I cibi migliori per il cervello? Noci, mirtilli e spinaci. E anche mangiar poco aiuta: cavie sottoposte a restrizione calorica (dal 25 al 50% in meno del normale) vivono più a lungo e hanno migliori funzioni cerebrali. Evitate più possibile i grassi saturi (quelli di origine animale, che aumentano il colesterolo): nei topi inducono scarse prestazioni nei test di apprendimento e memoria, e negli uomini aumentano il rischio di demenza.


Grassi buoni

Non tutti i grassi, però, sono dannosi. Anzi, dato che il cervello è in gran parte grasso, è importante assumere lipidi fin dall'infanzia: il latte materno è costituito al 50% da grassi. Fra i lipidi, puntate sugli omega 3, presenti nel pesce, nelle noci e nei semi: la loro carenza favorisce Alzheiemer, depressione e schizofrenia. Tanto che i popoli con una dieta ricca di omega 3 hanno meno disturbi al sistema nervoso.

Frutta e verdura, poi, sono super-cibi per la mente: sono ricchi di antiossidanti, che hanno effetti benefici su memoria e apprendimento, e riducono i danni cerebrali provocati da ictus. I mirtilli, in particolare, favoriscono la nascita di nuovo neuroni nell'ippocampo.


3) Videogames

Per anni sono stati accusati di far male al cervello. Nulla di più falso: i videogiochi possono addirittura aumentare la materia grigia.

Un gruppo di ricercatori dell'associazione americana Mind Research Network ha esaminato il cervello di un gruppo di giovani cui è stato chiesto di dedicare 30 minuti al giorno per 3 mesi a Tetris, noto gioco di incastri geometrici. I risultati sono stati sorprendenti: giocare regolarmente a Tetris aumenta lo spessore della corteccia cerebrale e potenzia la funzionalità di diverse regioni del cervello.

Una settimana di videogames è sufficiente ad aumentare le abilità di percezione visiva, anche in chi abitualmente non gioca.

Chirurghi

Migliorando il coordinamento motorio, la memoria e l'agilità mentale i videogiochi possono persino salvare vite umane: in uno studio del Beth Israel Medical Center (New York) si èvisto che i chirurghi che spendono almeno 3 ore a settimana giocando ai videogames compiono oltre un terzo degli errori in meno, in sala operatoria, rispetto ai medici che non giocano. I giocatori sono anche più bravi nel tener concentrata l'attenzione e nella rielaborazione delle informazioni.

Attenzione, però, a non esagerare: i videogiochi possono dare dipendenza e questo rischio è due volte maggiore negli uomini rispetto alle donne.


4) Caffè

Le (poche) sostanze stimolanti che davvero funzionano presentano un rischio non irrilevante: la tossicità.

Non è il caso del caffè: la caffeina stimola il sistema nervoso aumentando pressione sanguigna, frequenza cardiaca, ritmo respiratorio e incrementando lo stato di allerta. In uno studio si è osservato che due tazzine di caffè migliorano la memoria a breve termine e i tempi di reazione.


Più attenti
Con la risonanza magnetica funzionale si è riscontrato un aumento dell'attivazione nelle regioni cerebrali coinvolte nell'attenzione. E la caffeina può proteggere dal declino della memoria che accompagna l'invecchiamento.

Ovviamente a patto di non eccedere: in dosi elevate il caffè può provocare ansia, irritabilità, insonnia e tremori.


5) Musica

Secondo lo psicologo Glenn Schnellenberg dell'Università di Toronto, la musica potenzia le capacitá intellettive aiutando a ottenere risultati migliori in qualsiasi compito. L'importante, secondo Schnellenberg, è che il brano ci piaccia: uno stimolo gradevole aumenta il benessere e rilassa, predisponendo ad affrontare al meglio ogni attività.

Ma se, oltre ad ascoltare la musica, si impara uno strumento, gli effetti sono più rilevanti. Suonare rinforza il cervello apportando cambiamenti duraturi. Infatti nei musicisti la corteccia motoria e il cervelletto sono più sviluppati, come conseguenza dell'allenamento a coordinare i movimenti fini. E cresce il corpo calloso, segno di una migliore comunicazione fra i due emisferi. "L'emisfero musicale è il destro ma praticare musica richiede una coordinazione fra i due emisferi, tant'è che l'area di Broca, che si trova nel sinistro, regola la comprensione e l'elaborazione sia del linguaggio verbale che della sintassi musicale" spiega Giuliano Avanzini.


Quozienti

Studiare musica da bambini sembra rendere più intelligenti da adulti. Schnellenberg sottopose a test di intelligenza un gruppo di bambini di 6 anni prima e dopo un ciclo di lezioni di musica, pianoforte o canto: il loro Q. I. (quoziente intellettivo) aumentò considerevolmente, e in misura maggiore di quello dei bambini impegnati in altre attività come un corso di teatro, che li rese più esuberanti ma non più intelligenti.


6) Meditazione

Praticare meditazione con regolarità può aumentare, già dopo tre mesi, le capacità di attenzione e concentrazione, migliorando la prestazione a compiti cognitivi (come individuare alcuni numeri nascosti in una stringa di lettere sullo schermo di un pc).

I meditatori esperti mostrano picchi di attività cerebrale nella corteccia cerebrale sinistra, un'area generalmente associata a emozioni positive.


Collegamenti

Non solo. La meditazione può aumentare lo spessore della corteccia cerebrale, in particolare nelle aree che regolano attenzione e sensazioni.

Questa crescita non sembra il risultato della nascita di nuovi neuroni corticali quanto piuttosto dell'aumento delle sinapsi (i collegamenti) fra i neuroni già maturi, dell'incremento di cellule gliali (che danno nutrimento ai neuroni) e dell'ingrossamento dei vasi sanguigni in queste regioni.


(testo pubbblicato sulla rivista Focus - febbraio 2011)






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