Chi ha detto che cani e gatti non vanno d'accordo?
VERVIO - Chiuso dentro un sacco di plastica e gettato da un'altezza di ben venti metri. Così come fanno gli incivili con gli oggetti non più utilizzabili. Sarebbe dovuto morire proprio in questo crudele modo un piccolo gattino rosso di pochi mesi. Almeno secondo l'autore (o gli autori) dell'orribile gesto avvenuto nei giorni scorsi a Vervio.
La fortuna però ha desiderato dare una speranza all'animale forse gettato da un'auto in corsa o magari, chissà, scaraventato "per gioco" come "le bombe' piene d'acqua con le quali giocano i ragazzetti d'estate. Come una cosa. Un "angelo a quattrozampe" però lo ha tratto in salvo. Si chiama Otto ed è uno splendido cane lupo. Una storia che pare quasi una favola. E proprio come le favole è a lieto fine. Otto si trovava a passeggio nella zona insieme alla propria padrona: Graziela Forzati, argentina e nota insegnante di tango.
"All'improvviso il mio cane ha fiutato qualcosa" - spiega Graziela - "Io non mi ero accorta di nulla. Otto è rimasto incollato al guard-rail con la testa rivolta verso il basso. Guardava immobile nella scarpata sottostante in direzione di un minuscolo sacchetto bianco. Non capivo. Poi con uno scatto fulmineo mi è sfuggito. È corso velocissimo ed io dietro. Abbiamo fatto un giro incredibile (non è facile raggiungere il luogo in mezzo ai prati ndr). Si è diretto dritto dritto verso il sacco. È stato lì che mi sono accorta che quel sacchetto si muoveva. Qualcosa dentro faceva dei pianti. Degli impercettibili lamenti. Mi sono spaventata. Pensavo addirittura potesse essere un bambino. Avevo il cuore in gola. Mentre cercavo di calmarmi per procedere all'apertura del sacco il mio cane mi ha preceduta e l'ha aperto con la bocca e le zampe.
Grande la sorpresa di trovarci di fronte un gattino intirizzito. Tutto bagnato, ma ancora vivo! Otto l'ha protetto come fosse un cucciolo di cane tirandolo verso se". "l'abbiamo portato a casa e ripulito. Quindi siamo corsi dal veterinario. L'ho chiamato Zac". Il piccolo Zac è poi stato portato dalla veterinaria tiranese Daniela Pedrucci che lo ha visitato accuratamente con la professionalità che da sempre la contraddistingue. In molti infatti si rivolgno a lei in casi di singolari salvataggi d'animali spesso feriti in maniera grave. "È un gesto orrendo quello che hanno fatto" - sottolinea Graziela - "Sarebbe proprio ora di finirla con queste cattiverie nei riguardi di animali indifesi. Non è certo un esempio di civiltá!". Sano e salvo Zac è poi ritornato in quel di Vervio, ma stavolta nel calore di una vera famiglia che lo ha accolto e lo accudisce con mille attenzioni. Soprattutto è ritornato dal cane Otto che è diventato il suo migliore amico. "Lo lecca in continuazione quasi come per assicurarsi che stia bene! È buffo vederli insieme!" dice sorridendo Graziela. Ora i due "quattrozampe" sono davvero inseparabili.
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