1) Sempre in treno. Solo 'inesperienza della prima volta può giustificare l'uso dell'auto per arrivare a Venezia. I parcheggi sono carissimi e la mezz'ora o l'ora che spesso vi toccherebbe trascorrere in nervosissima attesa davanti al semaforo di accesso che non diventa verde annulla qualunque illusione di aver risparmiato tempo viaggiando in autostrada anziché sulla ferrovia.
2) Evitate i taxi abusivi. Nonostante i controlli delle forze dell'ordine è sempre forte il pericolo, per chi arriva in auto al Tronchetto, di essere "sequestrati" da un motoscafista abusivo che vi sbarcherà dove conviene a lui al prezzo che decide lui. Affiatevi ai mezzi pubblici, che a Venezia funzionano benissimo.
3) Niente cavallucci, maschere e merletti fasulli. Non date anche voi il solito obolo al già floridissimo commercio di paccottiglia veneziana (spesso importata da Taiwan). Se volete un vero vetro di Murano o un autentico pizzo di Burano, preparatevi a pagarlo molto e non cercatelo attorno a San Marco. Una vera maschera artigianale, invece, si può trovare quasi allo stesso prezzo di una fasulla nel laboratorio artigiano giusto (per esempio da L.A.M., in Barbaria de le Tole, a Castello).
4) Se non potete permettervi una stanza a quattro stelle, non scendete in un albergo vicino a San Marco. Rischiate prezzi spudorati e un servizio al limite dell'indecenza. Molto meglio far rotta su un'antica pensione. Basta prenotare per tempo.
5) Prezzo fisso? No, grazie. Tra i tanti segnali che consentono di riconoscere un ristorante dove non mettere piede, uno inequivocabile è il cartello "Menu a prezzo fisso". Evitate, a costo di ripiegare su cappuccino e brioche. Puntate su "cantine", "osterie", "cicchetterie" e "caffetterie". Anche qui: tenersi al largo da San Marco.
6) Non esiste città che in così pochi metri quadrati raggruppi tante vetrine dei massimi stilisti. Resistete anche alla tentazione più forte di acquistare a Venezia un oggetto griffato: il prezzo, che per le case più serie dovrebbe essere "consigliato", qui il negoziante se lo consiglia da solo.
7) Gondola vietata a mezzogiorno. Massì, fatevelo un giretto in gondola. Prima però adottate qualche precauzione: prezzo chiaro (la tariffa base è 80 mila lire per 50 minuti), niente serenata. E, possibilmente, scegliete le ore serali. Il fascino dei canali è proprio il silenzio notturno: che senso ha farsi scorrazzare a mezzogiorno, bersagliati a ogni ponte dai flash dei giapponesi?
(testo pubblicato sulla rivista Tuttoturismo nº 217 - febbraio 1997)
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