Startup incubata dal Politecnico di Torino, l'ideatore è un ingegnere di 31 anni. Realizzata in alluminio, peserà meno di dieci chili e sarà in commercio a fine anno
È italiana la prima bicicletta senza raggi che si ripiega in uno zaino. È realizzata in alluminio e, quando sarà in commercio, entro fine 2015, peserà sotto i dieci chili. L'invenzione é di Gianluca Sada, ingegnere trentunenne che ha realizzato il primo prototipo di bicicletta che passa dalle dimensioni di un comune ombrello a quelle di una normale bici da strada con ruote da ben 26 pollici. L'invenzione di Sada conferma la propensione degli inventori italiani per le due ruote: sia nel campo dei motori elettrici - con il motore che si applica ai pedali e quelle alimentate dal motore della lavatrice - che in quello della sicurezza dove sono stati creati l'allarme collegato allo smartphone, il cavo di ricarica che si trasforma in lucchetto e il lucchetto integrato nel telaio. Il meccanismo di Sada semplice e veloce in pochi secondi permette di inforcar la bici o riporla in uno zaino di dimensioni comuni. Le ruote, grazie a un particolare design brevettato, non necessitano dei raggi, riducendo ulteriormente l'ingombro e mantenendo al contempo un diametro di tutto rispetto che permette di coprire agevolmente anche lunghe distanze. Grazie alla collaborazione con le Fonderie e Officine Meccaniche Tonno e con l'Incubatore Imprese Innovative del Politecnico di Torino, la Sadabike è oggi una startup innovativa.
La storia
Non é certo la prima, ma per ora è la più innovativa tra le bici super trasportabili. La storia delle pieghevoli risale addirittura al 1878, quando il britannico William Grout decise ripensare il mezzo di spostamento per renderlo compatibile con il trasporto a mano. Da allora è passato più di un secolo di piccoli cambiamenti, ma nulla di veramente rivoluzionario: il ripiegamento era sempre più o meno macchinoso e la guida impacciata dalle dimensioni del mezzo. Il trade-off tra l'usabilità e la trasportabilità è rimasto un problema fino a pochissimo tempo fa, quando un giovane ingegnere di Battipaglia trapiantato per gli studi a Torino si è messo in testa di fare onore a Leonardo da Vinci. "L'idea è nata guardando un bimbo che giocava con uno di quei giocattoli che non si usano più un vecchio balocco costituito da una semplicissima rotella spinta da un'asta. La ruota non aveva i raggi, da lì ho pensato che la chiave per risolvere il vincolo tra portabilità usabilità fosse rivoluzionare il cerchione".
Lo svilupppo
Affascinato dall'intuizione donatagli dal gioco del bimbo, Gianluca ha iniziato a buttare giù schizzi quasi per gioco: gli studi di ingegneria dell'autoveicolo hanno apportato poi più sostanza, fino al primo scoglio, convincere il suo relatore a supportare una tesi di laurea su un progetto che non coinvolgesse un automobile, ma "solo" una bicicletta. "All'inizio era un po' scettico, poi riconoscendo la sostanza dell'idea e la cura nello sviluppo mi ha appoggiato in pieno".
Come funziona
I copertoni sono supportati da un paio di cerchioni speciali, che permettono di eliminare i raggi. "Nelle bici tradizionali i raggi funzionano solo in trazione, quindi la bici è sostanzialmente 'appesa' alla metà superiore delle ruote. Io ho pensato semplicemente di spostare il fulcro, cambiando la sezione del cerchione con una forma particolare". Il telaio ha una forma a forbice che gli donna un tocco futuristico e che permette agli ingranaggi di richiudere la bici in pochi secondi.
I riconoscimenti
I primi riconoscimenti arrivano quando l'ordine degli ingegneri di Torino gli assegna il primo posto per il premio "IDEA-TO" come "migliore tesi di laurea a carattere innovativo". e Gianluca viene annoverato nei migliori 200 talenti d'Italia.
Intervista con Gianluca Sada, l'inventore della bici senza raggi
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