PRO
LA TV AIUTA A CRESCERE
I bambini sono soggetti che, in quanto dotati di grande capacità di adattamento, non subiscono passivamente gli influssi della televisione.
La televisione, per essi è come un giocattolo: si sa che i bambini - ed è questa la loro forza - quando ricevono un gioccatolo, la prima reazione che hanno è di distruggerlo. Ma non, come si dice, per guardarci dentro, ma per liberarsene e fare spazio ad un altro. Così crescono.
(da A. Guglielmi, I bambini non la subiscono, "La Stampa", 2-2-1993)
LA TV È INOFFENSIVA
La TV è buffa, le diamo troppo peso discutendo tanto su di lei, bisognerebbe sdrammatizzarla. Personalmente la uso come una droga inoffensiva, come una tisana.
La maggior parte delle persone sa che la TV non è la vita, che quasi tutto ciò che passa sullo schermo è divertimento, finzione.
La TV ha una sua precisa funzione per l'igiene della popolazione. È come il sonno. Il sonno è indispensabile.
(da Televisione, la Grande Sorella Cretina, intervista di Corrado Augias ad Hans Magnus Einzensberger, "La Repubblica", 30-6-1990)
LA TV É UNO STRUMENTO "NEUTRO"
Sono convinto che la televisione fa danni solo quando è male utilizzata sia da parte di chi comunica sia da parte di chi riceve. Questo significa che l'uso della tv, che è uno strumento, può essere migliorato e corretto, ma esso in sé è neutro. È un mezzo moltiplicatore, i cui risultati dipendono dalla intenzione, dalla coscienza, dalla competenza di chi lo impiega.
(da C. M. Martini, Il lembo del mantello di Gesù, in Dialogo col televisore, Roma, Ed. L'Unità, 1993, riduzione)
LA TV È PERICOLOSA SOLO PER CHI NON HA ANTICORPI
La televisione esercita un'influenza negativa, a mio parere, solo o soprattutto in quegli ambienti in cui il danno è già stato fatto o è già presente: famiglie in crisi in cui il bambino ha nella tv l'unico interlocutore. O negli ambienti di arretratezza culturale in cui la tv non è sufficientemente bilanciata da altre forme di cultura come i libri, la scuola, la discussione coi genitori.
È pericolosa per chi non dispone di sufficienti anticorpi.
(da C. Freccero, La tv non è cattiva nel paese della sapienza, "Reset", aprile 1995)
LA TV STIMOLA L'INTERESSE PER LA LETTURA
La televisione può essere utilizzata anche per stimolare il gusto per la lettura.
I film tendono a rendere popolari presso i ragazzi certi libri: un'inchiesta condotta nel New Jersey (USA) fra studenti delle scuole medie, ha dimostrato che il 40% dei libri di lettura da essi scelti erano direttamente collegati con la televisione o il cinema.
(da P. M. Greenfield, Mente e media, Roma, Armando, 1982)
LA TV HA INSEGNATO ALLA GENTE A PARLARE IN ITALIANO
(Nel 1961, in Italia, sette anni dopo l'introduzione della tv, solo 1 persona su 4 era in grado di parlare e capire con disinvoltura la lingua italiana. Nel 1977, 23 anni dopo l'introduzione della tv, a parlare l'italiano erano 2 e 3 persone su 4).
Ascoltando la televisione la gente ha potuto incominciare a prendere confidenza con l'italiano. Ha potuto incominciare a risolvere un problema reale e drammatico: il problema di capirsi fra persone di diversa area dialettale messe a contatto dalle migrazioni e dal lavoro.
(da T. de Mauro, Le parole e i fatti, Roma, Editori Riuniti, 1977)
CONTRO
LA TV ADDORMENTA LA RAGIONE
Il messaggio visivo è prepotente ed entra nei circuiti cerebrali molto rapidamente. Anche un cervello disattento o pigro riceve messaggi visivi efficaci. Nella televisione le immagini si muovono (e uno stimolo visivo che si muove è ancora più potente nello stimolare il cervello) e inoltre raccontano avvenimenti e sono accompagnate dalle parole. Il cervello viene come paralizzato da queste quantità enorme di informazioni che occupa le sue vie di entrata principali: quella visiva e quella uditiva.
La macchina del cervello, così ingombrata, certe volte può rinunciare alla sua funzione più sofisticata, che è quella di valutare criticamente il messaggio.
(da L. Maffei, TV, Il sonno della ragione, "La Stampa" - Tuttoscienze", 22-3-1995)
LA TV È UNA LADRA DI TEMPO
La televisione è una ladra di tempo. Quando i bambini la guardano ininterrottamente per ore, non fanno molte cose che sul lungo periodo possono essere assai più importanti dal punto di vista del loro sviluppo.
(da J. Condry, Ladra di tempo, serva infedele, trad. di M. Astrologo, in Cattiva maestra televisione, Milano, "Reset", 1994)
LA TV È VOLGARE
L'idea base della volgarità e del basso livello di molta produzione televisiva è che per ottenere audience, cioè ascolto di milioni di spettatori, è necessario far leva sui gusti e gli istinti più bassi di essi, non tenendo conto che gli spettattori quei gusti non li hanno "innati": per esempio li ha comunicati, e in qualche modo imposti, la attuale civiltà dei consumi con i suoi potenti mezzi di persuasione. È, come si dice, un circolo vizioso.
(da L. Canali, La dismisura, Milano, Bompiani, 1992)
LA TV NON RISPETTA LE PERSONE
Non posso accettare la leggerezza e la mancanza di tatto con cui la telecamera o il registratore entrano talvolta nelle case, frugano nei sentimenti delle persone.
Com'è possibile chiedere a una madre cui è appena morto un figlio: "Come sta signora? Che cosa prova in questo momento?" Il mio disagio cresce quando vedo che si tratta per lo più di persone semplici, incapaci di difendersi.
E che dire del rispetto della persona quando vengono dati in pasto al pubblico nomi e cognomi di vittime vere e insieme di falsi colpevoli?
Chi risarcirà mai coloro il cui nome è stato fatto con leggerezza anche per episodi gravissimi? E poi: non è vero che tutto va detto, urlato, mostrato.
(da C. M. Martini, Il lembo del mantello di Gesù, op. cit.)
LA TV DANNEGGIA LA PSICOLOGIA DEGLI ADOLESCENTI
Saltare da una rete all'altra è un giochino assai diffuso fra gli adolescenti. Chi ha in mano il telecomando regna sovrano e si svaga senza un briciolo di coerenza, riaffermando con caparbietà la propria indipendenza.
Da un posto di comando che è soltanto suo, si dichiara immune da ogni influenza. Il ragazzino con il mano quell'aggeggio è il boss. Certo, lo fa per divertisi, ma è anche una specie di trionfo della coscienza individuale che lo avvicina all'autismo, un termine che il mio dizionario definisce com uno stato mentale caratterizzato da sogni ad occhi aperti, allucinazioni e disinteresse per la realtà.
(da S. Bellow, I conti tornano, trad. di F. Cavagnoli, Milano, Mondadori, 1995)
LA TV NON EDUCA ALLA SOLIDARIETÀ
Se i bambini di oggi sono crudeli verso i loro simili, come sostengono alcuni, se mancano di solidarietà, se ridono dei deboli e disprezzano le persone bisognose di aiuto, è colpa della tv? I poveri e i meno fortunati sono rappresentati di rado alla tv, e quando ciò accade vengono perlopiù additati al ridicolo. La ricchezza è la chiave per passarsela bene in tv; i più ammirati sono i ricchi, vivono in dimore sontuose e vanno in giro a bordo di limousine lunghe come treni.
La cosa assurda è che la televisione non mostra mai nessuno intento a lavorare per guadagnare le ricchezze che ostenta. Mostrare gente che lavora per la televisione è una bestemmia, uno spreco di tempo! Rende la tv noiosa e ciò sarebbe inammissibile. In televisione, ogni momento deve essere emozionante, ogni avvenimento deve attrarre l'attenzione.
(da J. Condry, Ladra di tempo, serva infedele, op. cit.)
LA TV EDUCA ALLA VIOLENZA
I bambini che assistono a scene violente a modo loro possono concludere che "il più forte ha sempre ragione".
Guardando la televisione, un'idea che senz'altro capiscono è che se uno vuole una cosa e ha più potere di un altro, la ottiene.
Centinaia di studi concordano sul fatto che i bambini di entrambi i sessi che guardano molto la televisione sono più aggressivi di quelli che non la guardano spesso.
(da J. Condry, Ladra di tempo, serva infedele, op. cit.)
LA TV "BOMBARDA" CON INFORMAZIONI SUPERFICIALI
Tu, televisione, lavori sull'attualità, sulla cronaca: sei la mia finestra sul mondo. Ma su dove si apre questa finestra? Dappertutto?
Tu vuoi dare la sensazione di saper trasmettere "tutte" le notizie.
Io però so che non è così. Questa pretesa di informarci su tutto non mi convince. I confini troppo ampi mi danno un leggero senso di vertigine.
Piacerebbe avere una guida, specialmente quando ci si avventura in territori molto lontani e impervi.
Invece: sempre un tono di "toccata e fuga": la fretta, l'urgenza, lo scoop.
Basta arrivare primi con l'immagine, la notizia; non importa come, non importa quanto valutata, meditata, rielaborata. Così si assiste ad una specie di martellamento o bombardamento per stupire e passare oltre.
All'indomani non si sa più nulla dei problemi gravissimi presentati ieri.
(da C. M. Martini, Il lembo del mantello di Gesù, op. cit.)
LA TV NON DÀ INFORMAZIONI OBIETTIVE
Si è soliti ripetere: "Il bello della diretta", e pensiamo che la diretta televisiva ci porti in casa, in tempo reale, la realtà. Ma le cose non stanno esattamente così. La regia decide quali immagini devono essere trasmesse. Io non ricevo la realtà immediata e diretta, ma solo quelle immagini, quei punti di vista sulla realtà, che la regia ha deciso di selezionare e di trasmettere. Io vedo sempre una realtà "montata", ricostruita secondo il punto di vista di chi cura la trasmissione. A maggior ragione quando non si tratta di "diretta", bensì di programmi registrati su nastro e poi ricostruiti con il montaggio. È dunque un modo artificiale, prodotto, quello che la tv porta in casa.
(da C. M. Martini, Il lembo del mantello di Gesù, op. cit.)
LA TV GENERA CONFUSIONE TRA FINZIONE E REALTÀ
Gli adulti, pur di divertirsi, accettano che i programmi televisivi si allontanino dalla realtà: capiscono perfettamente perché un dato personaggio vola per aria, diventa invisibile, compie azioni sovrumane. Infatti, uno spettacolo di fiction non deve per forza essere possibile, reale o vero.
Invece i bambini hanno più difficoltà - a causa della loro limitata comprensione del mondo - a distinguere i fatti dalla finzione. Sono più vulnerabili degli adulti.
(da J. Condry, Ladra di tempo, serva infedele, op. cit.)
LA TV IMPOVERISCE LA LINGUA
Oggi, per bambini e ragazzi, dopo il dormire e la scuola, la terza grande attività giornaliera è lo stare davanti alla tv. Ma nei programmi per ragazzi le parole in uso sono sempre meno, si riducono a 300 - 250.
Dopo averla arricchita, ora la tv contribuisce a impoverire la nostra lingua.
I film, i telefilm, i cartoni trasmessi sono, salvo eccezioni, di una povertà linguistica umiliante.
(da G. L. Beccaria, Sempre più "povero" è lo spettatore, "La Stampa", 30-7-1996)
LA TV FAVORISCE LA DIPENDENZA DA DROGA, FUMO, FARMACI, ALCOL
In una nostra ricerca abbiamo definito "messaggio pro-droga" ogni situazione in cui veniva rappresentato un personaggio che beveva o fumava sigarette e se li godeva senza conseguenze negative. Il messaggio in cui un personaggio faceva le stesse cose ma subiva qualche genere di danno, lo abbiamo considerato un "messaggio anti-droga".
Durante le 36 ore di trasmissione prese a campione, su due giornate-tipo, i messaggi pro o antidroga sono stati 149. Di questi, 121 erano pro-droga, 22 anti-droga e 6 erano ambigui.
Per ogni messaggio televisivo che dice: "Dite no alla droga", ve ne sono almeno 6 che dicono: "Se non ti senti bene, prendi "una droga" o un farmaco per modificare il tuo stato". Non riesci a dormire? Prendi qualcosa. Non riesci a stare sveglio? Prendi qualcosa. Vuoi dimagrire? Prendi qualcosa. Ti senti un po' giù? Prendi qualcosa, oppure bevi una birra o un bicchiere di vino. Che cosa insegna questo ai giovani a proposito dell'uso e dell'abuso delle sostanze? Non dice forse, in fondo, che le droghe sono legittime?
(da J. Condry, Ladra di tempo, serva infedele, op. cit.)
(testo preso dal libro L'altra biblioteca nº 2, p. 196 a 200)
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